Gomito del tennista: prevenzione e cura

GOMITO DEL TENNISTA: PREVENZIONE E CURA

Spesso l’epicondilite, chiamata anche gomito del tennista, si presenta con un’insorgenza molto lenta e graduale, tanto che diverse volte viene sottovalutata diventando quasi invalidante, creando difficoltà in gesti semplici e comuni come tenere la valigetta del lavoro o girare la chiave per aprire la porta di casa.

Bisogna intervenire in tempo ed evitare che il problema possa degenerare in una condizione cronica, molto delicata e fastidiosa da curare. 

Come è possibile prevenire, curare ed evitare questa problematica? Continua a leggere!

Cos’è il gomito del tennista?

L’epicondilite è una tendinopatia ed è rappresentata dall’infiammazione dei tendini  che si inseriscono sull’epicondilo (prominenza ossea laterale del gomito).

Il tendine più frequentemente coinvolto è l’estensore radiale breve del carpo.

Siamo davvero sicuri che si tratti di un problema del gomito? Se fosse cervicale?

Molto spesso il dolore non è espressione di una problematica locale, bensì risulta proiettato da un distretto lontano; la dimostrazione più lampante è il fatto di non riuscire a trovare il punto dolente se si tocca la zona dove si avverte il dolore: in quel caso il problema è altrove. La domanda che dobbiamo porci non è dove, ma chi genera il dolore?

Spesso succede che il dolore al gomito venga diagnosticato come epicondilite,  ma che in realtà sia un dolore irradiato dal tratto cervicale. Questo può essere possibile poiché dal tratto cervicale fuoriescono le radici nervose responsabili dell’innervazione  dell’arto superiore; quindi, il dolore può essere proiettato su braccio, avambraccio, polso o mano. Accade un meccanismo analogo per il tratto lombare e l’arto inferiore.

Come si può effettuare una diagnosi differenziale funzionale di questo tipo? Un buon professionista lo sa!

Quali sono le cause?

Oltre alle forme spontanee, si riconoscono diversi fattori che possono predisporre all’insorgenza dell’epicondilite, come:

  • sovraccarico funzionale (overuse) : eccessivo sforzo dei muscoli epicondiloidei;
  • eventi traumatici;
  • età superiore ai 30 anni;
  • Il sesso femminile;
  • fattori costituzionali.

Nelle attività che richiedono l’utilizzo continuo dei muscoli dell’avambraccio, come tennis e padel, si ha maggiore possibilità di andare incontro a patologie da sovraccarico funzionale al gomito.

Questo è il motivo principale per cui l’epicondilite è chiamata anche “gomito del tennista”

Quali sono i sintomi?

  • dolore ben localizzato in un punto sull’epicondilo laterale del gomito che si avverte durante o dopo lo sforzo e può anche essere presente a riposo;
  • gonfiore, rossore, calore locale.

Spesso si tratta di una condizione clinica che viene sottovalutata e trascurata. In molti casi la sintomatologia svanisce con un po’ di riposo, utilizzando un tutore e assumendo qualche antinfiammatorio, in altri casi invece le faccenda si complica diventando una condizione quasi invalidante!

Quali le terapie?

La valutazione funzionale da parte di un fisioterapista specializzato è fondamentale per poter impostare il piano di trattamento più efficace ed appropriato.

Nel caso dell’epicondilite si utilizza un approccio integrato, caratterizzato da diverse possibilità:

  • Impiego di un tutore fin dalle prime fasi terapeutiche per favorire il processo di guarigione, in tutte quelle attività che evochino dolore;
  • Terapie fisiche: tecarterapia e onde d’urto;
  • Terapia manuale: per migliorare dolore e restrizione della mobilità, lavorando sia a livello articolare che miofasciale;
  • Esercizio terapeutico: per stimolare/accelerare i processi di guarigione dei tessuti lesi e favorire il più rapido recupero di forza, coordinazione e funzionalità del gomito.

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