Fascite plantare: dolore sotto alla pianta del piede o al tallone?

FASCITE PLANTARE: DOLORE SOTTO ALLA PIANTA DEL PIEDE O AL TALLONE?

La fascite plantare è una patologia molto debilitante e insidiosa che può essere causata dalla sofferenza di diverse strutture del piede. Se trascurata e non curata adeguatamente può risultare di difficile gestione interferendo pesantemente con le attività della tua vita quotidiana.

Infatti, sebbene venga chiamata “fascite”, non sempre si tratta di una condizione infiammatoria e il dolore, oltre che dalla fascia plantare, può anche essere causato dai piccoli muscoli del piede.

Quali sono i sintomi?

La fascite è caratterizzata da dolore sotto alla pianta del piede o sotto il tallone che può presentarsi a riposo e/o durante le attività di carico come camminare, saltare, mantenere una posizione ortostatica per un tempo prolungato.

Il risveglio alla mattina è tragico: il dolore è molto intenso con i primi passi rendendo molto spiacevole il risveglio.

Il paziente può presentare zoppia e difficoltà a camminare sulle punte dei piedi.

Spesso, prima dell’esordio di sintomi, in molti pazienti si registrano degli improvvisi aumenti dei carichi e del livello di attività, che possono portare al sovraccarico.

Ma perché si verifica questo disturbo?

I fattori di rischio che possono favorire l’esordio della fascite plantare sono molteplici:

  • rigidità nella dorsiflessione della caviglia;
  • piede cavo o piede piatto;
  • eccessiva pronazione dinamica del piede;
  • calzatura inadeguata;
  • obesità: il peso eccessivo contribuisce ad appiattire la volta plantare con conseguente tensione eccessiva della fascia;
  • età superiore ai 50 anni: con l’aumentare degli anni lo strato di tessuto adiposo (grasso) che si trova nella pianta del piede tende a diminuire causando un minor ammortizzamento delle pressioni a cui il piede è sottoposto quotidianamente;
  • svolgimento di attività che implicano un carico continuativo e prolungato: lavori in cui si sta molto in piedi e/o si cammina molto tempo che possono portare ad un sovraccarico e a causare microtraumi continui alla fascia;
  • alterazione posturale con retrazione della catena miofasciale posteriore che può portare ad anomalie nel carico podalico;
  • diabete e/o altri disturbi metabolici come l’artrite reumatoide;
  • il sesso: quello femminile ha una prevalenza maggiore rispetto a quello maschile nello sviluppare la patologia;
  • gli sport come: podismo, calcio, basket, salto in lungo, beach volley, rugby, tennis, salto in alto, corsa, danza, ecc.

Cosa fare per uscire da questa spiacevole situazione?

Anzitutto rivolgersi ad un FISIOTERAPISTA SPECIALIZZATO in terapia manuale per valutare la tua situazione nello specifico e capire come è possibile impostare il tuo piano di trattamento personalizzato. I punti cardine del trattamento sono:

  • riposo;
  • terapia fisica strumentale (tecarterapia od onde d’urto);
  • correzione dei fattori di rischio;
  • stabilizzazione passiva dell’arco plantare tramite plantari personalizzati;
  • stabilizzazione attiva a carico progressivo dell’arco plantare attraverso esercizi.

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